-->
Menu principale:
Le domande al fotografo di matrimonio:
«Ma perché fate più foto a qualcuno e meno ad altri?»
Patrizia, una nostra cliente, ci ha rivolto una domanda durante la consegna del suo servizio fotogiornalistico di matrimonio.
«Ma perché ad alcuni fate più foto e ad altri meno? Dipende dall'importanza o dalla loro presenza?»
L'osservazione non fa una piega. Ringraziamo Patrizia per averla sollevata, visto che ci sono capitati altri casi in cui abbiamo sentito la stessa domanda.
Bisogna partire da un fatto: ogni matrimonio è un evento a sé stante. Quindi non sappiamo a priori come andrà e cosa succederà.
I punti da cui dipende la "focalizzazione" del nostro obiettivo, fotografico e dell'intero servizio, sono tre. E vanno ponderati con una certa sensibilità, assolutamente necessaria quando i nostri fotografi seguono un evento particolare e irripetibile, quale il matrimonio.
Per questo riteniamo assolutamente necessaria la specializzazione massima del lavoro. Non un fotografo qualsiasi ma un fotografo esperto di matrimoni, meglio se un fotogiornalista (iscritto all'Ordine).
1) Alcuni invitati, o ospiti, si mettono in prima linea: amano essere fotografati o vogliono essere più dinamici del normale durante la preparazione degli sposi. Altri, invece, sono timidi e preferiscono rimanere molto più nascosti.
2) Alcuni invitati spesso, e per mera casualità, arrivano in momenti più "delicati" del reportage del matrimonio. In questi attimi, ad esempio durante la preparazione a casa, la concentrazione degli scatti fotografici può essere maggiore, e quindi c'è una maggiore probabilità di essere ritratti nei fotogrammi. La stessa faccenda può accadere durante un evento speciale al ristorante, oppure all'uscita della chiesa.
3) La vicinanza, chiamata anche "importanza", dell'ospite rispetto agli sposi. Un genitore, ad esempio, avrà maggiore priorità rispetto ad un amico. Un testimone anche, idem per un fratello o una sorella.
Ma cosa succede quando poi si esegue la postproduzione del servizio?
Accade ciò che durante il matrimonio non si può analizzare dettagliatamente: si chiama "scarto" fotografico.
In altre parole significa che le foto non buone, con gli occhi chiusi o con smorfie, ad esempio, vengono cestinate. E spesso alcune persone hanno un indice di foto non perfette superiori ad altre, per cui possono soffrire di uno scarto superiore.
Non sta a noi capire il perché, ma sta di fatto che quando una foto è bella, anche se ne sono più di una per la stessa persona, preferiamo lasciarle nel servizio principale. E' nel lavoro che avete richiesto e pagato.
Ciò non significa che costui o costei sono più "belli" di altri, o che il fotografo si sia "innamorato", bensì che il lavoro e la casualità, insieme, hanno contribuito a poterne consegnare alcuni scatti in più.
A parte questa osservazione, curiosa per un addetto ai lavori con esperienza, ma assolutamente corretta per chi non è del mestiere, rimane un consiglio: comunicate sempre al fotografo se desiderate che qualcosa (o qualcuno) debba essere seguito meglio.
La chiarezza vince sempre su tutto. (FotoWireless)
FotoWireless: senza pose e senza stress!